E così, grazie ai corsi di Jorge, la mia ora quotidiana di depressione da stanchezza serale, che mi porta a vegetare davanti al pc (e a svuotare il frigorifero), da un po’ era dedicata a far scorrere immagini sui ricami in oro. 
Mi stupisco ogni volta del fenomeno…
Quando impariamo a conoscere qualcosa di nuovo, l’attenzione del nostro occhio muta: mentre prima vagava annoiata senza meta sulle immagini, catalogandole tutte uguali, ora punta dritta al dettaglio e si stupisce di quanta superficialità avesse prima e si chiede come non facesse… a non vedere. 
E allora ho scoperto che puoi ricamare l’oro in mille modi, con una grande varietà di materiali (che a volte non hanno neanche alcunché da fare con l’oro) e che puoi essere più o meno bravo e raggiungere diversi livelli di perfezione (come in tutto, del resto).
Che puoi appuntare sulla tela dei fili o costruire lussureggianti strutture tridimensionali.
Che puoi ricamare l’oro con devozione o per spirito artistico o anche solo per provarci e che ci sono nicchie di tradizione ancora vive e prospere.

I libri li avevo già tutti (comprati qualche anno prima sempre nell’ora depressiva, ma quella dei giorni particolarmente neri… quelli in cui scatta anche l’impulso compulsivo, per intenderci).
Tra i miei preferiti, la geniale Jane Nicholas con gli insetti in goldwork, su cui prima o poi vorrei fiondarmi (se amate lo stumpwork, non perdetevi le sue collezioni naturalistiche), l’elegante Hazel Everett e la trasgressiva Tracy Franklin.
Avevo anche seguito con grande ammirazione il The Marian Medallion project di Mary Corbett, che coniuga oro e ricamo in uno dei modi in cui mi piacerebbe arrivare a declinare l’oro.
Puntavo anche dei graziosissimi kit di un’autrice deliziosa, Becky Hogg, che aveva stilizzato degli animaletti adorabili. Più di una volta avevo immaginato di acquistare la volpe sullo shop della RSN, ma era sempre esaurito.
Gira che ti rigiro, scopro, circa tre settimane fa, che la Royal School of Needlework… 
Udite, udite!… 
Ha avviato dei…

CORSI ONLINE!!

Eh, eh… 
Posso sentire il coro di nooooo! Daaaaiiii! Ma stai scherzando??!!
Se anche tu sei di quelle che ad ogni settembre va a guardare i corsi della RSN, sognando di iniziare la scuola dei suoi sogni…
Guarda qui: 
Inutile dire che ho impiegato circa 25 secondi e mezzo per decidere di acquistare il corso di Introduzione al ricamo in oro e… che ti scopro?! Che il corso è tenuto da Becky Hogg! 
Funziona così: acquisti il corso, lo puoi già vedere tutto nella tua area riservata non appena hai effettuato il pagamento, nel giro di una settimana ti arriva il kit. 
Ero preoccupata di non capire un tubo (i corsi sono, ovviamente, in inglese). Io l’inglese lo scribacchio e lo leggo, ma con il parlato sono messa molto male. L’inglese di Becky però è ben scandito e parla con la giusta lentezza, accompagnando alle parole i gesti, ben ripresi. 
Mi sono accorta che quando parlava della storia o di suggerimenti generici capivo poco, quando spiegava i movimenti intendevo bene le parole. L’importante è avere un po’ di dimestichezza con i termini del ricamo.
Così ho passato diverse ore con la mia Becky virtuale e ho completato il campionario fotografato.

Gliel’ho detto a Jorge che l’ho tradito, ma è stato interessante scoprire le differenze tra le tecniche e notare come le secolari tradizioni prendano una vita propria, macinate nel tempo in una ristretta zona geografica.
Non c’è niente di meglio o di peggio. 
C’è solo un mi piace o un non mi piace, che però è interessante, perché in quel contesto è funzionale o perché ti aiuta a decidere cosa ti è più affine. C’è un si fa così e anche così.

Indagando oltre, ho scoperto che Becky Hogg ha un negozietto Etsy…

Embè…
Mi sono comprata la volpe.
E solo per ottimizzare le spese di trasporto… Anche l’airone.