Nel mio delirio di fine anno parlavo di post lunghi e radi. Ho ricevuto carinissimi messaggi a proposito e il più tenero di tutti mi chiedeva di postare il più possibile, anche un piccolo punto erba fatto storto. Che dire… Se reggo, mi troverete più spesso a tormentare le vostre bacheche!
Evvai! Un inizio anno che si rispetti prevede l’elenco di masochistici e castranti buoni propositi, autoinflitti al preciso scopo di rovinare tutte le ridenti prospettive di felicità e libertà che inebriano il sorgere del primo sole dell’anno.
Ecco i miei:
1. Dimagrire… Eh, eh, l’ho scritto per farvi sorridere e già vi sento ridere di gusto. Però…
2. Leggere un libro ogni tanto.
3. Ricominciare a cucinare qualcosa che trasgredisca al regime pappe per infanti capricciosi e fare anche almeno una sola tra quelle attività fantascientifiche del tipo: cucinare un ragù e dividerlo in porzioni da mettere nel freezer, comprare un pesce e farlo arrivare sul piatto senza doverlo rovesciare direttamente nella pattumiera, fare una torta diversa dalla torta di mele. Tutto ciò non per amore della cucina (arte troppo effimera per i miei gusti), ma per evitare che al suono di Che ne dite del Mac Donald?, suono emesso troppo di frequente dal marito, i bambini corrano in Chiesa a ringraziare…
4. Conciliare il punto 3 con il punto1.
Ma veniamo ora a qualcosa di più realistico…

Il mio 2015 sarà splendente, indipendentemente da quello che succederà, perchè splenderà allo splendore di perline e paillettes. In realtà hanno cominciato a brillare già nel 2014, ma a rilento, scontente di farsi manipolare da mani inesperte e inorridite all’idea di farsi mescolare da scarso buon buon gusto. Perchè lavorare  con i colori delle perline non è facile come lavorare con i filati. In realtà non è facile neppure con i filati, se ti manca, come manca a me, il senso del colore, e quindi sarebbe più corretto dire che è più difficile lavorare con i colori delle perline, anche perchè non è contemplato, nel mercato di settore, l’acquisto di una cartella colori.
Io tra l’altro ho sempre snobbato certi materiali, dichiarando apertamente, con un certo sconsiderato snobbismo, che perline e paillettes proprio non facevano per me. Mi è bastato venire a conoscenza del fatto che quelle che noi chiamiamo paillettes in realtà si chiamo cuvettes, a farmi sentire bastonata e ad indurmi a mandare qualche ricerca in rete. Gira che ti rigira la curiosità mi ha sedotta e quasi esattamente un anno fa ero a Milano per un corso di Ricamo Alta Moda. Se non c’è tempo, però, non puoi far altro che prendere l’arte e metterla da parte.
Eppure ogni tanto ci provavo ad appiccicare qualche perlina e così, piano piano, è nato ed è evoluto, un piccolo campionario di fiori, rubati da immagini di Pinterest ed eseguiti grazie alla consultazione dei miei due libri di riferimento: Bead Embroidery (Shelley Cox, Essential Stitch Guides, RSN) e Bead & Sequin Embroidery Stitches di stanley Levy. Il mio campionario è realizzato ad ago e così pure i libri trattano delle tecniche ad ago. Per l’uncinetto di Luneville ci risentiremo quando avrò il coraggio di disegnare un campionario.

Il primo è essenziale, come sono essenziali tutte le guide della RSN, ma contiene sequenze fotografiche impeccabili. Il secondo non è molto attraente nelle immagini, ma è completo e ben spiegato (testo in inglese, che richiede di essere letto).

Dai fiori intendevo passare ad un campionario di foglie, ma più verosimilmente seguirò il secondo manuale passo passo.
Ma non di sole perline si nutrirà il 2015! Devo provare diverse palette per le iniziali con i fiorellini, tornare a fare qualche iniziale imbottita e fare tutte quelle cose che ho in mente, che non hanno ancora preso una chiara forma e che inesorabilmente finiranno per essere completate in chissà quale anno luce. E con la luce chiudo augurando anche a voi uno splendente 2015, anche e soprattutto senza perline e paillettes!