Tutto è iniziato quando ho notato, appeso alla bacheca dell’asilo, l’avviso di un corso per imparare a lavorare con l’ago, rivolto alle bambine dai 9 ai 12 anni. Senza pensarci su ho offerto il mio aiuto a Suor Veronica, lungimirante promotrice del corso. Così, per tre settimane ho trascorso le mie mattine in compagnia di entusiaste ragazzine ricche di simpatia e buona volontà. Come era scritto nell’avviso, lo scopo degli incontri era di sfruttare l’estate per imparare qualcosa che potesse tornare utile nella vita: abbiamo dunque messo a disposizione le nostre conoscenze per organizzare il gruppo, senza la pretesa di condurre un corso di ricamo o di cucito. Il primo lavoro proposto (la borsa in jeans con i fiori in panno) soddisfaceva lo scopo, perchè consentiva di mescolare i punti del ricamo (strumento decorativo attraente e motivante) con le tecniche del cucito a mano, notoriamente utili al rattoppo domestico dei capi d’apbbigliamento. Inoltre si è creata l’occasione per familiarizzare con gli strumenti del mestiere: la varietà dei filati (rocchetti di filo da cucito, filo da imbastire, cotone da ricamo n°25, mulinè e cotone da uncinetto), l’uso di spilli, forbici, metro, telaio, ditale e non ultimo l’ago, nelle sue diverse misure e morfologie.  E perchè nessuna potesse dire di non aver mai attaccato un bottone in vita sua, abbiamo inserito nel decoro proprio i bottoni, discutibili simboli per eccellenza dei requisiti minimi necessari a dichiararsi abili nei lavori ad ago…

Comunque, al di là dell’apprendimento delle tecniche, al centro abbiamo messo la creatività e, grazie a Suor Veronica, la spiritualità. E il bello è venuto fuori: nuove amicizie, idee, proposte, condivisione di materiali (come le perline di Anna), ricerca di disegni, lavoro di gruppo. Così il disegno originale della borsa si è trasformato e ha assunto il carattere delle ragazze, uno diverso dall’altro, unico e bellissimo.

Mara (10 anni) ed Ester (10 anni)
Michela (10 anni) e Alice (10 anni)
Maria (10 anni) e Laura (12 anni)
Claudia (9 anni) e Laura (8 anni)
Anna (9 anni) e Anna (10 anni)
Chiara (11 anni)

Ricordo anche Anna, Arianna, Lara e Valentina, le cui borse non ho fotografato perchè sono partite per le vacanze prima del termine del corso, ma che hanno lavorato con precisione ed entusiasmo.

Abbiamo ricamato a punto erba, catenella, punto indietro, filza e con alcune a punto ombra rovescio, punto palestrina, punto pieno, margherita, nodini e punto pittura, a volte molto rado e senza ricoprire tutta la superficie. Abbiamo cucito a punto indietro, filza e invisibile. Insegnare i punti non è facile, perchè soltanto l’esperienza chiarisce che cosa si può pretendere di ottenere ad una certa età. In questi pochi giorni ho capito che anche le più piccole apprendono con estrema rapidità i movimenti per imparare a riprodurre anche punti complessi come il palestrina. Ascoltano, osservano e dopo circa tre dimostrazioni sono in grado di eseguire il primo tentativo assistito, che va corretto per circa altri tre punti. Poi diventano autonome, ma non sempre per l’avvio della nuova gugliata, che sembra essere la difficoltà più grande da superare, unitamente all’abilità nel disfare gli errori. Tecnica  a parte, la variabilità maggiore sta nella riuscita estetica del punto: principalmente la capacità di seguire il tracciato sulla stoffa, la regolarità dimensionale dei punti e la tensione del filo. Riguardo a ciò sono ancora in dubbio sull’equilibrio da mantere nello spronare ad eseguire correttamente il lavoro e a disfare i malfatti: esagerare significa esasperare e abbattere l’autostima, minimizzare non incrementa le abilità. L’ideale sarebbe stato potersi sedere accanto a ciascuna e correggere il tiro, ma il rapporto numerico tra ragazze e “insegnanti” era inadeguato.
Dopo due settimane le frequentatrici più assidue del corso avevano già terminato la borsa, quindi abbiamo aggiunto qualche piccola nozione di ricamo a fili contati, attraverso la realizzazione di un piccolo centrino, su tela aida, contenente essenziali esercizietti a punto croce, punto scritto e sfilatura. Essendo questi punti concettualmente più complessi e avendoci dedicato soltanto una settimana, considero questa  prova soltanto un’introduzione volta a conoscere questo tipo di ricamo. In particolare per le più piccole risulta difficile visualizzare il movimento per ottenere le diagonali del punto croce, a meno che il punto non si ripeta molte volte in linea retta (hanno dimostrato più capacità di intuizione e riuscita del punto sopra i 10 anni).

Claudia (9 anni)

Due esperienze di tenacia hanno reso memorabile il corso.
Il primo giorno Francesca (13 anni) si è rotta il polso destro, ma non ha voluto rinunciare a imparare. Visto l’impegno a tentare l’impossibile con una sola mano, siamo riuscite a recuperare un telaio con supporto e così, non solo ha terminato il lavoro, ma per prima ha sperimentato i punti più complessi. Ammirando il suo lavoro in foto, ricordiamo che non è mancina!

La seconda menzionata è meno ecclatante, ma prima o poi è stata ed è esperienza di tutte: terminato il lavoro proposto, le ragazze hanno potuto decidere che cosa aggiungere al disegno e qualche volta le idee grandiose si sono rivelate noiose e laboriose, al punto di decidere di abbandonarle. Non le abbiamo abbandonate, abbiamo superato pigrizia e difficoltà e la soddisfazione è stata grande.

Quando avevo l’età di queste ragazze ho partecipato a un corso simile, e grazie a esso è nata la mia passione. Per questo, da molto tempo, avevo il sogno di poter dare il mio contributo nello stesso senso ed è per questo che mi sono resa disponibile. E’ stata una bella esperienza per me e spero anche per loro.
Anita e Mario qualche volta mi hanno accompagnato, desiderosi di aiutare le bimbe a ricamare. Le bimbe hanno giocato con loro e le ringrazio, perchè altrimenti avrebbero combinato pasticci. Spero che quelle tra loro che passeranno a trovarmi sul blog non si arrabbino se le chiamo così, ma è un modo affettuoso per appellarle e probabilmente, anche tra dieci o vent’anni, mi rimarrà il ricordo di come è stato divertente ricamare con le entusiaste bimbe del corso di Suor Veronica…

P.S. Alcune mi hanno chiesto dei link per ricordare i movimenti dei punti: digitando nei motori di ricerca il nome del punto desiderato, anche con la ricerca per immagini, si trovano diverse scuole. Comunque provate a guardare quella della Gajart. Interessanti sono anche Tutto Ricamo (temporaneamente fuori servizio) e Needl’nthread, che però è in lingua inglese, ma che fornisce i video dei punti. Vi consiglio ancora di creare personalmente i disegni dei vostri ricami, eventualmente ricalcando immagini dai libri o altro. In ogni caso, in rete c’è di tutto e non ho bisogno di dirlo. Una collezione di disegni simpatici la trovate sul gruppo redwork di Flickr.
Non mi resta che augurarvi a tutte buon lavoro e buone vacanze! Passate a trovarmi  lasciandomi un saluto e , per qualunque suggerimento, scrivetemi!