La voce delle Querce è il mio primo E-book.
Ho appena inserito il prodotto nello shop e sono molto emozionata. 
Ve lo metto qui giù a breve il link, perché vorrei che prima leggeste che cosa è, come è nato e, come vuole la tradizione ormai consolidata, quali sono le ragioni per cui NON dovreste acquistarlo.
Non essendo un prodotto cartaceo, ma un file digitale, la spietata autorecensione devo farla adesso, unitamente ai ringraziamenti, perché sennò finisce che nessuno la legge e che vengano istintivamente prodotte azioni inconsapevoli. 
Sarò breve.
Ringrazio in primo luogo Samuele Carpene, che costruì il mio sito qualche anno fa e che in questi mesi si è prodigato per dare una casa alla mia visione. Ho scoperto che un webmaster è un traduttore e un insegnante. Traduce un linguaggio sconosciuto ai più e offre un servizio di paziente addestramento. E con me Samuele ha dovuto mettere in campo grandi riserve di pazienza, di cui sono grata.
Ringrazio Chiara Cannata, una splendida new entry, che si è prodigata nel dare una veste grafica alle mie solite cartelle piene di scartoffie: ha ripiegato con cura i miei testi e riposto in ordine foto e disegni, seminando suggerimenti e idee, con fine intuito artistico e grande professionalità. In fondo lei è una di noi… Crea con l’argilla e fa queste cose meravigliose: www.trhand.it
Ringrazio l’audacia d’agosto, che mi ha fatto pedalare tra le querce che mi schiaffeggiavano. Ho scritto un breve testo un po’ delirante, nella prima pagina del libbricino, che potete ovviamente saltare a piè pari, perché non parla di ricamo. L’ho voluto inserire perché quella è l’atmosfera sotto la cui magia io ho ricamato. Poche righe, per raccontare una svolta privata, che curiosamente coincide con quella professionale. Ma forse non è un caso.
Ringrazio i disturbatori di contorno, che da sempre sono la mia motivazione più profonda. Tra essi ringrazio anche quello emerso dal polverone sollevato dall’audacia d’agosto, perché c’era un pezzo di me che aveva bisogno di essere aggiustato e serviva un’esperto di tramonti per farlo.
Un grazie di cuore a voi tutti, lettori manifesti o silenziosi. Se non ci foste stati voi, avrei semplicemente ricamato. Non sarei riuscita a tirare fuori parole, idee e iniziative.

Le ragioni per cui NON acquistare il mio primo E-book sono principalmente due.
La prima, l’obiezione che tutte mi farete, è che NON è un cartaceo, non si può sfogliare, non si può mettere sul comodino e non lo si può assaporare con le mani. Lo so, lo so. E’ un limite fortissimo. E’ come telefonare ad una persona che si vorrebbe abbracciare o come gestire via mail una discussione con uno che si vorrebbe picchiare. Ma non ce l’ho un magazzino che possa contenere troppi libri veri e, se anche lo avessi, ruberebbe tutto il tempo che ho per ricamare. Questo poi non sarebbe stato un libro vero: sarebbe stato una dispensuccia, ma la gestione della dispensuccia, da un punto di vista amministrativo, spaziale ed economico, è perfettamente equivalente a quella di un libro vero. E quindi finora non ne ho mai fatte. Questo è il modo per potermi permettere piccoli esperimenti sempre nuovi e renderli fruibili. 
La seconda ragione è che la stampa domestica è più brutta di quella professionale: sono perfettamente d’accordo e io infatti io credo che NON vada affatto stampato, proprio per entrare nella logica del risparmio personale e di risorse. Credo basti stampare i disegni d’interesse e seguire a schermo le spiegazioni. Che tanto sono essenziali, con immagini che raccontano di punti facili, probabilmente noti a tutti, ma semplicemente riarrangiati in un modo un po’ diverso. Però, se non amate seguire a schermo e non vi piace la stampa domestica, è giusto che sappiate.
Che altro dire? Sulla pagina del prodotto troverete alcune immagini e il resoconto dei contenuti. Brevemente qui racconto che ci sono i disegni, concepiti per essere riarrangiati in composizioni naturali, come se le fronde emergessero dagli orli… Come quando uno è sdraiato sul prato e, guardando il cielo, vede solo ciò che entra nel suo campo visivo.
Ci sono un alfabeto, tre soluzioni cromatiche (la versione estiva e due versioni autunnali) e qualche imput monocromatico. Ci sono le spiegazioni: ho privilegiato le immagini, per snellire la lettura. Le illustrazioni dei punti mi hanno fatto impazzire: i primi li avevo colorati ad acquerello ed erano terribili, quindi li ho dovuti rifare tutti a matita. 
Fine. Non mi viene in mente altro. Ma per qualsiasi dubbio, il mio recapito sicuro e consueto è la mail: elisabettaricami@gmail.com
Grazie,
Elisabetta