Chiunque nel tempo trasformi una passione artigianale in una piccola attività, si sorprenderà sognante ad arredare con la fantasia un efficiente angolo dei lavori, una minuscola quanto fascinosa bottega, una allegra e fervida scuola. Ne ho passate di tutte le sorti: dal ricamocafè con tavolini in ferro battuto e divanetti in velluto in una cornice di libri e antiche cassettiere, fino a un improbabile giardino d’inverno in un gazebo di cristallo nel bosco. 

Scontrarsi con la realtà toglie un po’ di romanticismo ai sogni, ma l’entusiasmo ne esce fortificato e crea occasioni di scoperta di comunità più stimolanti di un bel locale.
Questo è successo quando ho incontrato l’Associazione Fantasiarte di San Bonifacio, che da anni si occupa di arte, anche attraverso l’insegnamento, coinvolgendo individui di tutte le età e promuovendo una partecipazione attiva ed emotiva che tanto mi piace. L’arte in questione ha un senso più ampio e profondo rispetto agli insegnamenti scolastici standard a cui siamo abituati e coinvolge discipline di diverso genere. Li si trovano tecnica e allo stesso tempo ricerca dell’equilibrio psico-fisico.
Mi ero ripromessa di non insegnare se non dopo anni di produzione per me e per altri e, pungolata da qualche amica, ho cominciato a pensare che i tempi, per alcune tecniche, stavano maturando. Quando ho finalmente preso coraggio, ho scritto una lunga mail all’Associazione Fantasiarte, perchè sapevo come lavorava, anche attraverso le esperienze scolastiche dei miei bambini, e pensavo che quella sarebbe stata la collocazione ideale per dei corsi di ricamo… 
Ebbene, incredula, annuncio che parte a ottobre questa nuova avventura della Scuola di ricamo a mano, ma rimando al sito dell’Associazione Fantasiarte per i dettagli.
Qui specifico che i corsi che ho progettato sono frutto di lunghi ripensamenti e sono stati programmati sulla base della mia esperienza maturata in ore di pratica, attraverso la rielaborazione di quanto imparato da altre maestre e dallo studio dei libri. Ho cercato di costruire il corso che io avrei voluto frequentare, con gruppi di studio monotematici. Lo so, lo so… E’ un’impresa ardua, ai confini dell’impossibile, ma ci voglio provare! Trovo necessario che a tutte vangano date le stesse informazioni, con completezza, grazie all’ausilio di promemoria, foto e quant’altro.
Specifico per correttezza che non stiamo ovviamente parlando di una scuola professionale. Comunque in Italia purtroppo oggi non ce ne sono.
Ne consegue che, nonostante la generalità della locandina, al momento propongo dei corsi mirati all’esercizio del ricamo classico e, all’interno dell’insieme delle tecniche del ricamo classico, di quelle per le quali sento di potermi coinvolgere con serietà. Essendo il termine ricamo classico piuttosto vago e di interpretazione equivoca, specifico che mi occupo in sostanza di quei ricami per i quali è necessario riportare il disegno sulla stoffa.
Essendoci nella zona maestre e scuole che, con consolidata esperienza, si occupano di ricami a fili contati e di merletti di diverso genere, non posso e non voglio intromettermi nella loro attività, anche perchè tanto ho ricevuto da loro.
Tanta è anche la soddisfazione che ho ricevuto e che ricevo quando insegno alle amiche… E questo principalmente è il motore di tutto!