Per quattro giorni ho abitato nel mio piccolo cantuccio di 3 metri quadri del pianeta Abilmente Vicenza.
Strano, strano pianeta…
Come le talpe abbiamo vissuto in un limbo di buio, rischiarato da luci elettriche intermittenti, senza renderci conto in quale punto del cielo stesse in quel momento il sole. Il primo giorno ho guardato l’orologio convinta che fosse l’una, per scoprire che le 16 erano suonate da un pezzo. Fortuna che in questi frangenti i miei bioritmi rallentano… Praticamente si annullano!

La mia casetta era dotata di morbida moquette grigia, tre pareti, un tavolo e quattro sedie.
Arredare il mio stretto monolocale si è rivelata la faccenda più complicata di tutta l’avventura: con il mio martello da quattro soldi e il rotolo di biadesivo formato famiglia in tasca (che, grazie a Rossella, ho scoperto rappresentare un accessorio immancabile della borsetta della buona standista), chiunque poteva riconoscere il mio sconfinato pivellismo, smascherato al confronto con le vere artiste della scenografia che mi circondavano.
Il prefiera è come assistere al prima della Creazione. 
Kaos ovunque. 
Nessuno potrebbe mai immaginare che entro poche ore Tutto prenda l’ordine prestabilito. 
Alle 17:00 ancora mancava il pavimento: credo che abbiano lavorato magici folletti (poveracci), tutta la notte.

Ma la mia buona stella, conscia della mia inettitudine e premurosa, inviò in mio aiuto tre angeli misericordiosi, per accertarsi che nei quattro giorni di permanenza nella cella di clausura non combinassi guai. Non fu dunque il caso a decidere la qualità dei miei mitici vicini di casa: Maria Rita, Cristina e Luigino de “Il filo che conta”. Ho un debito eterno con voi! E’ stata una gran gioia conoscervi, un gran piacere trascorrere i miei quattro giorni di vacanza con interessanti e simpatici compagni e un gran divertimento sdrammatizzare il faticoso scorrere del tempo. 
Ho lavorato ai nodi di Maria Rita per tutta la durata del soggiorno, perchè davvero sono una droga. Dunque passerò i prossimi giorni a terminare il mio nappone, per non finire bacchettata

E’ la prima volta che passo quattro giorni ad Abilmente… Senza vedere niente! Rapide fughe mattutine per poter dire di aver speso un po’ e … Niente… Non so cosa ci fosse nei padiglioni intorno a me. 
Ma so che sono stati solcati da persone splendide, che hanno soggiornato brevemente nella mia casetta, illuminandola di una luce speciale. Vecchie conoscenze di blog che mi hanno fatto nostalgicamente viaggiare agli esordi e nuovi volti interessati, con cui ho chiacchierato amabilmente. Grata del cameratismo dei miei dirimpettai e di tutto l’Atelier del ricamo, che non mi hanno fatto sentire quel pesce fuor d’acqua che sono, mando a tutti un gran bacio e un sonoro ringraziamento!

A breve una spiegazione delle follie esposte…