Come è tradizione, mi urge raccomandare di leggere il mio resoconto di viaggio, tenendo ben stretto il portafoglio, prima di gettarsi nell’avventura.

Ricamare il mare è principalmente un album di disegni, anche se in realtà lo è per circa un terzo (28 pagine su 88). Come è mia tremenda abitudine, ho disegnato un alfabeto, declinato in due dimensioni e abbinato a qualche motivo decorativo. Novità assoluta è l’introduzione dei colori nei disegni, che ha causato non pochi motivi di sconforto alla mia mano poco avvezza ai pennelli. Il colore era necessario a chiarire il confine tra la spiaggia e il mare e in particolare a illustrare la direzione del gradiente di colore nel mare.

Ho destinato 23 pagine alle spiegazioni, decisamente incrementando l’irruenza della mia me noiosa e maestrina. Forse qualcuno noterà il passaggio al racconto in prima persona… E’ stata una scelta deliberata, motivata dalla voglia e necessità di proporre un modo di ricamare e non il modo. Più l’esperienza con il ricamo avanza, più mi trovo a valutare e a riconsiderare le regole. Si può raggiungere lo stesso obiettivo utilizzando tecniche diverse. Ho scelto, come scrivo nel testo, il metodo più semplice e pratico da spiegare, senza imporre l’acquisto di materiali aggiuntivi. La complessità delle lettere richiedeva di fatto più teoria. Laura mi è venuta in aiuto con le schematizzazioni vettoriali e davvero mi auguro che i messaggi espressi siano chiari. Novità, a questo proposito, è l’aver eliminato il paginone dei punti, andandoli a sistemare là dove erano necessari nel testo.

In 6 pagine ho liquidato le questioni dei materiali e qui mi sento di specificare, qualora la cosa possa essere di peso all’acquisto, che queste lettere vanno (ahinoi!) rigorosamente ricamate a telaio. Ve lo dice una che tiene in mano il punto pieno. No… Non si può.

Il resto è colori e… delirio. Sul serio. Laura è stata perentoria: aspettati che qualcuno ti chieda cosa ti eri fumata. Mai recensione è stata più azzeccata di questa, ancora prima che il libro fosse stampato. Siccome l’unica cosa che posso dire a mia discolpa è che mi è uscito così (addirittura sollevando le spalle), potete tenere pure buona l’ipotesi del fumo. Di fatto avete la libertà di saltare a piè pari la sezione, senza leggere (mi sentirei anche più tranquilla a sapere che farete così), sfruttando i dettagli delle foto e le sei tabelle cromatiche.

Lascio a voi scoprire che l’ordine delle varie sezioni non è quello che vi ho raccontato e che il delirio mi ha indotto a rivisitare l’indice.

Andando a questioni più venali, l’album costa 24 euro, come Un alfabeto a fiori. Ci sono più pagine, ma la tiratura è più alta e la carta leggermente più sottile: mi premeva non alzare il prezzo.

Se vi ho fatto passare la voglia, mi dispiace, ma era mio dovere mettervi in guardia.

Se invece state valutando la follia di dargli un occhio, sulla relativa pagina del mio sito trovate foto e informazioni tecniche più nel dettaglio. Come sempre potrete rivolgervi ai rivenditori specificati sul mio sito a questo link: https://elisabettasforzaembroidery.it/pubblicazioni/rivenditori/

Ringrazio tutte per l’attenzione e per la grande ondata di entusiasmo con cui state accogliendo questa novità. Mi sono imbarazzata non poco a leggere i vostri messaggi su Facebook e Instagram, ma ho cercato di eliminare l’imbarazzo e di lasciare campo all’emozione della gratitudine e della commozione. Mi sento un mezzo attraverso cui la comune passione si manifesta e attendo curiosa e speranzosa sulla riva l’espansione creativa delle lievi increspature che posso aver generato lanciando questo piccolo sasso in acqua.